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Quali tubature utilizzare per l’impianto di riscaldamento

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Nel realizzare impianti idrici e termici a casa , uno dei maggiori dubbi è scegliere le tubature idonee da utilizzare per l’impianto di riscaldamento. La funzionalità di questi impianti è sempre stata nella storia quella di intercettare l’acqua e trasferire quest’ultima nei vari punti di utenza situati nell’abitazione. Indubbiamente, anche se lo scopo di questi impianti è rimasto nel tempo sempre il medesimo, le modalità e soprattutto i materiali adoperati per raggiungere tale scopo sono mutati e migliorati con le nuove tecnologie.

 

In passato il materiale più adoperato per le tubature di un impianto idrico o termico era sostanzialmente l’acciaio. Successivamente si è diffuso il materiale del rame e sono nati gli impianti di riscaldamento con caldaia e termosifoni, dove la caldaia ha la funzione di generare il calore mentre i riscaldamenti quello di diffonderlo negli ambienti. Ovviamente va installato da un tecnico impiantista specializzato che tenga conto anche di un adeguato isolamento dell’edificio. Servizi come idraulicofirenzeeprovincia.it sono molto consigliati per questo tipo di necessità.

 

Le tipologie di tubature per l’impianto di riscaldamento: tubi in rame

Fatta una breve premessa sugli impianti in generale e del loro percorso storico, occorre adesso specificare nel dettaglio quali tubature sono considerate, ad oggi, le più idonee da utilizzare per l’impianto di riscaldamento. Nel mercato sono disponibili specificatamente due tipologie di tubature adatte per un impianto di riscaldamento. Essi sono i tubi in rame e i tubi in multistrato.

 

Per quanto riguarda i tubi in rame, nella termo-idraulica sono utilizzati da molto tempo. La loro resistenza, dunque, è dimostrata. Infatti un impianto fatto adeguatamente e realizzato in rame può resistere per molto tempo ovviamente facendo anche periodicamente le giuste manutenzioni. Al momento della predisposizione dell’impianto, è fondamentale che i tagli e le giunture siano minime onde evitare eccessive perdite in caso di perdite.

 

Le tubature multistrato

I cosiddetti tubi multistrato sono un innovativa tecnologia che solo di recente ha riscosso molto successo. Il tubo di multistrato, infatti, ha una caratteristica particolare ovvero come si deduce dalla stessa terminologia è composto da più strati che si alternano ossia: il tubo interno è in polietilene, poi vi è uno strato di collegamento, un tubo intermedio in alluminio, di nuovo strato di collegamento ed infine tubo esterno in polietilene. Il problema maggiore di queste tubature sta nel fatto che il polietilene è un materiale cosiddetto termoplastico e questo comporta che, ad elevate temperature, tende ad ammorbidirsi.

 

La soluzione a questo problema è stata da un lato l’utilizzo di una sezione aggiunta a quella già descritta, composta da polietilene, alluminio e polietilene; dall’altro, si è pensato ad una sottoposizione del tubo in polietilene ad un processo di reticolazione che serve a trasformare il materiale in termoindurente.

 

Tuttavia, è necessario specificare che se il processo di reticolazione non viene svolto in modo adeguato e attento, la qualità del tubo non sarà ottima e questo comporterà come conseguenza che, con il passare del tempo, i picchi di calore o di raffreddamento continui, indeboliscano i tubi per il riscaldamento e conseguentemente una perdita d’acqua.

 

I processi di reticolazione sono di tre tipi. Sono chiamati reticolazione A, B, e C. Le prime due reticolazioni prevedono costi più sostenuti, non necessitano di complessa attività ma allo stesso tempo determinano, spesso, tubi di minore qualità. Si tratta di reticolazioni più diffuse. La reticolazione di tipo C è la migliore perché avviene per mezzo di bombardamenti di elettroni all’interno di un bunker. Purtroppo però una macchina di questo tipo ha un costo di più di 10 milioni di euro. Per queste ragioni questo tipo di reticolazione è meno diffusa.

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Autore dell'articolo: FANTASTICA LA TUA CASA

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